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Dermatite da tessuto: come evitarla?

Che cos’è la dermatite da tessuto

La dermatite da tessuto è un fenomeno sempre più diffuso. Si tratta di una reazione anomala del sistema immunitario che entra in contatto con determinate sostanze. L’organismo percepisce queste ultime come dannose e produce una reazione eccessiva attraverso gli anticorpi e causare i tipici stati infiammatori. Per fortuna negli ultimi anni si è diffusa una maggiore sensibilità a questa problematica, sia da parte dei medici che dei consumatori. Vediamo allora come riconoscere la dermatite da tessuto e cosa fare nel caso in cui si manifestano i sintomi.

Come riconoscere la dermatite da tessuto

La dermatite da tessuto si manifesta con l’insorgenza sull’epidermide di puntini rossi, prurito, gonfiore, arrossamento, e, in alcuni casi anche di secchezza della pelle o essudazione (perdita di liquido). I punti più colpiti sono quelli che sono maggiormente a contatto con i tessuti come le ascelle, il collo, l’incavo delle braccia, l’incavo sotto il seno, l’inguine e l’interno coscia. È più comune avere a che fare con la dermatite da tessuto durante la stagione estiva, in quanto il caldo e la sudorazione favoriscono il rilascio e l’assorbimento di sostanze chimiche e colori dispersi.

Chi sono le persone maggiormente soggette alla dermatite?

Ad essere maggiormente colpiti sono le donne e i bambini, in maniera particolare se in sovrappeso. Non appena si nota la comparsa di questa sintomatologia si consiglia di rivolgersi ad un dermatologo che potrà eseguire la diagnosi e comprendere la causa attraverso l’esecuzione di specifici esami. Per alleviare i sintomi sono indicati antistaminici e creme a base di cortisone. Tuttavia, possono dare sollievo anche diversi rimedi naturali. Anche prendersi cura quotidianamente della pelle con dei prodotti pensati appositamente per il benessere cutaneo può essere di aiuto: Wax Secret propone diversi prodotti adatti a queste esigenze, come la Sweet Lotion, un fluido idratante che evita la secchezza cutanea.

Da cosa è provocata la dermatite da contatto

Questo processo infiammatorio cutaneo avviene in seguito al contatto con agenti esogeni. In genere, questa è causata da un’esposizione, in maniera prolungata, con tessuti e capi di abbigliamento che contengono coloranti, sensibilizzanti e altri prodotti che si utilizzano per fissare il colore. Nella maggior parte dei casi la dermatite da contatto è provocata dai coloranti impiegati per tingere le fibre di tessuto che appartengono alla categoria del gruppo dei dispersi.

Disposizioni europee

Alcuni coloranti, poi, contengono delle sostanze chimiche, che nei soggetti particolarmente predisposti, possono causare allergie anche di grave entità. Le tinte scure contengono nichel, una sostanza allergizzante, che può essere anche pericolosa, soprattutto per i bambini e i ragazzi, in quanto hanno una cute più sensibile alle allergie. Per fortuna in Europa esiste una legge che vieta l’utilizzo di determinate sostanze tossiche per colorare i tessuti. Il problema sorge nei capi che provengono dall’estero per questo è fondamentale leggere scrupolosamente l’etichetta e prediligere solo quelli con certificazione GOTS e IVN.

Quali sono i materiali a rischio

I tessuti maggiormente a rischio sono quelli sintetici come il nylon, la lycra, il perlan e la filanca con i quali si realizzano abiti e costumi da bagno, ma anche collant, tute e indumenti intimi. Attenzione anche alla lana che, pur essendo una fibra naturale, può causare fastidi in quanto, riscaldando molto il corpo, può provocare eccessiva sudorazione. In alcuni casi, a dare origine all’allergia possono essere anche i detersivi, in particolare quelli sbiancanti e l’ammorbidente. La dermatite da contatto, inoltre, non è causata solo dai capi di abbigliamento, ma anche dagli asciugamani, lenzuola e biancheria da bagno. Il nichel, poi, è presente anche nei bottoni di metallo e nelle cerniere, quindi, anche questi elementi sono un’altra causa dell’insorgenza di questa reazione allergica.

Come diagnosticare la dermatite da contatto

Per identificare gli allergeni responsabili è possibile sottoporsi a due test: il prist test e il patch test. Il primo consiste in un semplice esame del sangue e permette di individuare solo il numero degli anticorpi e non la sostanze responsabile dell’allergia. Per questo è necessario il patch test, un esame che si esegue attraverso l’applicazione di allergeni responsabili di questo fenomeno.

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