La soglia del dolore è un fattore che può dipendere fortemente da criteri genetici. Ecco cosa bisogna sapere riguardo a tale elemento.
Spesso si parla di soglia del dolore, ma non tutti sanno tenerla sotto controllo. Alcuni dettagli genetici possono fare la differenza.
Soglia del dolore? Questione di geni
Può capitare con una certa facilità che alcune persone abbiano una soglia superiore rispetto ad altre. Perché questa peculiarità appartiene a determinati individui e ad altri no? La risposta è molto più semplice di quanto si possa immaginare. Imparare a sopportare al meglio il dolore fisico dipende, infatti, puramente dalla genetica. A tal proposito, il metodo Wax Secret contribuisce a tenere la situazione sotto controllo mediante semplici cerette.
Come funziona secondo la genetica ?
La genetica assume un ruolo fondamentale per comprendere al meglio la soglia del dolore. Sopportare fastidi, bruciori e infiammazioni di ogni tipo può dipendere dal genere, dall’ambiente, dalle esperienze vissute, ma anche e soprattutto dal patrimonio genetico. La scienza ha effettuato numerose ricerche tramite il sequenziamento del genoma umano, osservando il posizionamento dei geni che compongono il DNA. diversi studi hanno notato la presenza di oltre un milione di variazioni genetiche.
Tra queste, la più comune è il gene nucleotide SNP. Si tratta di una piccola variante di un gene specifico. Esistono circa 10 milioni di SNP comuni, ma non mancano le versioni alternative. Un SNP raro viene trovato in meno dell’1% della popolazione e viene considerato come una mutazione. Ogni variazione è alla base dell’intero processo che regola la soglia del dolore personale. Con i suoi continui test, la scienza riesce a individuare dozzine di geni e varianti che determinano la resistenza al dolore.
Quanto le variazioni genetiche influenzano sul serio la soglia del dolore
Un chiaro esempio è rappresentato dal gene SCN9A. Si tratta della principale componente che consente all’organismo di avvertire sensazioni di dolore. Esso comprende le informazioni delle proteine situate nelle membrane dei nervi e sensibili a ogni percezione. Il gene in questione assume un ruolo fondamentale grazie alle sue continue mutazioni.
Tale fattore genetico varia di individuo in individuo. Gli studi più recenti mostrano che nel 60% dei casi sono proprio i geni a influenzare la percezione del dolore. Ciò vuol dire che la capacità di resistere alla sofferenza è insita nel patrimonio genetico familiare. L’elemento viene tramandato come i geni relativi all’altezza, o al colore degli occhi o dei capelli.
La capacità di non avvertire alcun dolore
In alcune situazioni, determinati individui non avvertono alcuna sensazione di dolore. Queste persone sono soggette alla condizione denominata insensibilità congenita al dolore, che scaturisce da alcuni fattori delle mutazioni genetiche. È proprio qui che entra in gioco il già menzionato gene SCN9A. Una mutazione così rara può condurre effetti non proprio benefici per l’organismo umano.
Infatti, vivere senza provare alcun dolore è molto pericoloso per ogni persona. Spesso un dolore non è altro che il sintomo di qualcosa di pericoloso per la propria salute e garantisce la possibilità di agire prima che una situazione peggiori. Non avvertire alcuna sensazione significa rischiare di subire danni irreparabili al corpo umano senza neanche accorgersene, come ad esempio un infarto o un cancro.
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